La storia

L’Istituto Comprensivo di Voltri 2, nato nell’anno scolastico 2009/2010 con l’esecuzione del Piano di Dimensionamento Regionale, ha un bacino d’utenza che si estende in linea litoranea dal centro della delegazione di Voltri (torrente Leira) fino a Palmaro (zone limitrofe allo svincolo autostradale). Comprende, altresì, i quartieri collinari di Voltri 2 e Ca’ Nuova.

Aspetti urbanistici: esiste un nucleo abitativo storico rappresentato dal quartiere di S. Ambrogio (Borgo Gattega) a cui si è aggiunto, a partire dagli anni ’60, la zona di N.S. degli Angeli. Sulle alture sono, inoltre, sorti negli ultimi decenni quartieri nuovi. Tale sviluppo è avvenuto a ondate successive, a seconda delle varie risposte che la città riusciva a dare alle crescenti esigenze di alloggi.

 
 

 

Sito su Voltri "Voltriweb"  
SANT'AMBROGIO
Non abbiamo documentazione scritta sulla data della fondazione della nostra chiesa.
Così afferma Natale Traversa nel suo libretto sui cenni storici di S. Ambrogio: "di una Cappella in zona si parla già dal IV secolo, come risulta da documenti antichissimi e conservati nell'Archivio di N. S. delle Grazie".
Ma al di la della documentazione; è l'intitolazione stessa della Chiesa a S. Ambrogio, che per le ragioni di cui sopra ci fa protendere se non per il secolo IV, certamente per il periodo successivo.
 
BORGO GATTEGA
Si suppone che già da antica data il territorio prossimo alla chiesa, fosse abitato in prevalenza da gente di mare, pescatori  marinai ... Tale borgo era conosciuto come borgo Gattega, e benchè prossimo al nucleo storico di Voltri fu a lungo legato a Palmaro.
 
 
 
 
 
NS DEGLI ANGELI
Da Via Ventimiglia alla Stazione FS passando per la chiesa di Nostra Signora degli Angeli
 
La chiesa di Nostra Signora degli Angeli di Genova Voltri fu inizialmente costruita nel 1470 per volere del Doge Lodovico Campofregoso ma completamente riedificata nel 1598. L'edificio, che appartiene ai Padri Riformati, presenta una facciata arricchita da lesene in pietra grigia, da cornici che evidenziano alcuni particolari architettonici come il timpano sopra il portale e le finestre ad emicerchio e da un bassorilievo che rappresenta il presepio posto nella lunetta del portale. All'interno si sviluppa su tre navate e vi si possono ammirare una scultura in legno attribuita al Maragliano e diverse tele come quella che raffigura i Santi Diego e Chiara e l'Estasi di San Francesco, entrambe di Domenico Fiasella, e quella che rappresenta la Coena Domini di fra' Simone di Carnoli. Da vedere anche il crocificco in legno posto nella sagrestia che è databile tra il XV ed il XVI secolo.
 
Un importante intervento conservativo ha interessato di recente l’interno della chiesa e due tele appartenenti al suo arredo ha costituito un’occasione di studio delle vicende che hanno contraddistinto l’insediamento francescano del Ponente genovese e le testimonianze figurative che nel corso dei secoli sono state commissionate per impreziosirne gli spazi.
 
 
  QUARTIERE VOLTRI 2
 

 

 

QUARTIERE CA' NUOVA
Il Cep, il quartiere popolare Ca’ Nova, sbarca sul nuovo numero della rivista Limes “Indagine sulle periferie” nel maggio 2016 e viene citato insieme alla rivista su Repubblica il 5 maggio 2016 da Massimiliano Salvo. A ripercorrerne la storia è Agostino Petrillo, professore di sociologia urbana al Politecnico di Milano, genovese da una vita e grande esperto di conflitti urbani e metropoli.

«Negli anni Settanta e Ottanta la città aveva una fame disperata di case e pochi soldi da spendere. Costruì quartieri completamente avulsi dal tessuto urbano, “periferie delle periferie” a margine di zone già segnate dal declino. Sulle alture di Prà e di Voltri nacque il Cep, a Rivarolo sorse Begato». «Il clima generale del quartiere rimaneva plumbeo e la cattiva fama di cui godeva non era intaccata», precisa Petrillo. «Ma iniziava a crescere, seppure involontaria, la mescolanza che ha fatto da brodo di coltura a quanto successo in seguito ».

Nel 1995 arriva al Cep un farmacista di origine lombarda, Carlo Besana, figura carismatica che a tempo perso fa l’organizzatore di eventi sportivi. Nel 1997, in una palazzina destinata a uso sociale in cima alla collina, ancora senza elettricità, nasce il Circolo Arci Pianacci di cui Besana diventa presidente. «E’ questo uno dei punti essenziali nella svolta del Cep», sottolinea Petrillo. «La possibilità di usare uno spazio pubblico come punto di aggregazione ». Intorno a Besana si crea una rete di persone con diverse competenze e partono piccole iniziative «per tirare fuori la gente di casa»: spettacoli, concerti e corsi di alfabetizzazione digitale per anziani.

Il resto è storia recente. Nel 2003 suona al Cep l’orchestra sinfonica del Carlo Felice, mentre la collaborazione con la comunità islamica porta alla nascita della manifestazione “Cuscus e Pesto”, che grazie al riuscito mix enogastronomico e culturale è andata all’Expo di Milano. Con la nascita nel 2009 del Palacep – costruito con un contributo pubblico e grazie anche al lavoro gratuito degli abitanti – iniziano i grandi appuntamenti: gli eventi con Don Gallo, la “Notte grigio topo” di Beppe Grillo, il concerto dei Subsonica, il concerto pro alluvionati di Adriano Celentano, Gino Paoli e Biagio Antonacci.

«L’aspetto più interessante è come l’intensa attività culturale e politica abbia portato al superamento dell’etichettamento negativo del quartiere», continua Petrillo. «Dal punto di vista sociale rimangono problemi irrisolti. Ma la storia del Cep mostra che esiste un’intelligenza delle periferie, con capacità che attendono solo un’occasione per potersi attivare».

Leggi l'articolo di Agostino Petrillol'articolo di Repubblica

     
    V OLTRI, che il mondo definì l'industre,

  O gni tua zolla m'è nel cor diletta;

  L ieve un sussurro del tuo mar mi detta

  T anti ricordi, ombrati di poesia.

  R esti tu sola, in tanta nostalgia,

  I  l superstite amor di un tempo illustre.


Queste parole, di Bartolomeo D'Albertis (fratello di E.A. D'Albertis), sono scritte sulla meridiana della chiesa di S. Erasmo fatta costruire nel 1916 dal Capitano E.A.d'Albertis